Una mano lava l’altra
Avere amicizie che contano è importante. Frequentare i salotti buoni favorisce gli affari, fa saltare le regole, premette di non perdere tempo con le code... Tutti gli scandali di cui pressoché quotidianamente ci tocca venire a conoscenza e quelli che si compiono felpatamente, hanno la caratteristica dell’intreccio. L’amicizia sconfina nella complicità. La relazione ammicca allo scambio di favori. “Una mano lava l’altra” sembra essere diventato il comandamento supremo che sostituisce la regola aurea della gratuità nelle relazioni. Si tratta di un vizio strisciante pesantemente presente a tutti i livelli, ma che raggiunge quote di reato quando a stringere i patti sono i potenti. Ovvero persone che si tengono stretto e ostentano quel piolo della scala che porta in alto. A volte è un portafogli più gonfio e altre volte un titolo, una carica, un incarico, un luogo dal quale poter distribuire compiacenze e regalìe. Un malcostume che dovremmo avere tutti il coraggio di infrangere. A rimetterci, sempre gli stessi. Quelli che un salotto non ce l’hanno, quelli che rimangono indietro, quelli che alle regole ci credono davvero. Ma per la verità a rimetterci siamo tutti. L’alternativa è essere onesti con gli altri e con se stessi.