Era solo una festa
Una finale del campionato del mondo non vale un occhio della testa! Ma Nicola Tanno, che è un giovane compagno di strada con cui condividiamo le passioni politiche per un mondo migliore, ci ha rimesso un occhio e ora chiede giustizia. Si trovava a Barcellona la notte dell’11 luglio in cui la Spagna vinceva il suo primo titolo mondiale. Partecipava alla festa degli spagnoli come può festeggiare chi è solidale, ma non coinvolto in prima persona. Eppure la polizia cerca di disperdere la folla sparando inspiegabilmente proiettili di gomma ad altezza uomo, “come si trattasse di una guerra” – dice Nicola. Uno di quei proiettili lo ferisce irrimediabilmente all’occhio destro. Ora Nicola chiede giustizia perché non c’è spiegazione al fatto che una festa si trasformi in una tragedia. Non vi è motivo che chi deve tutelare l’ordine affronti in quel modo un tripudio di bandiere e di canti e Nicola afferma di non essersi accorto di particolari intemperanze da parte dei sostenitori della squadra spagnola. Nessuno potrà restituire a Nicola l’occhio che ha definitivamente perso, ma l’impegno delle autorità spagnole, incalzate dalla Farnesina e dagli organi competenti italiani, potrà restituire a tutti la dignità della verità dei fatti e delle responsabilità. A questo abbiamo diritto e non lasceremo Nicola da solo.