La solitudine dei numeri verdi
Davvero molto interessante l’inchiesta che appare su Repubblica di oggi a firma di Vladimiro Polchi, sull’oscuro mondo delle trans. Una realtà drammatica e ignorata dai più. Vite attraversate da pregiudizi e violenze, da inganni e sconfitte. Vite troppo spesso sottratte alla vita. Nel nostro immaginario trans è uguale a prostituta ma evidentemente non è così. Non si tratta di un’inclinazione naturale di chi vive la condizione trans. Coloro che stanno sulla strada, il più delle volte sono prostituìte e non prostitute. Per questa ragione era stato creato un numero verde cui le persone vittime di tratta potessero rivolgersi per denunciare criminali e sfruttatori ed entrare in un percorso protetto. Dal 1 agosto scorso il Governo ha chiuso le 14 postazioni locali del numero verde in tutto il Paese lasciando un'unica sede a Venezia. Rivolgendosi all’800-290-290 nei dieci anni in cui il servizio ha funzionato, è stata garantita assistenza e integrazione a 14.000 persone. La criminalità non si sconfigge soltanto acciuffando i delinquenti e sbattendoli in galera, ma anche con politiche sociali efficaci, con la protezione delle vittime, con la prevenzione. E questo è un tempo in cui si taglia la spesa sociale e si progetta l’ampliamento e la costruzione di nuove carceri. Abbiamo imboccato la strada della rassegnazione e non quella della speranza. Impegniamoci a costruire una virtuosa inversione di tendenza.