Il giuramento dei ministri
"Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della nazione". Con questa formula giurano il presidente del Consiglio e i suoi ministri. Tra qualche giorno giurerà un altro ministro, al posto di Scajola. "... Nell'interesse esclusivo della nazione...". L'osservanza leale della Costituzione scritta con la maiuscola. La Repubblica fondata sul lavoro e la nazione abitata da cittadine e cittadini lavoratori da servire con fedeltà. Quelli che occupano l'isola dell'Asinara, quelli che salgono sui tetti e sulle gru per difendere il salario e i diritti. Quelli che un lavoro non ce l'hanno e hanno diritto ad averlo e quelli che ne hanno solo una parvenza precaria. Quelli che a protestare non ci pensano nemmeno, ché poi perderebbero anche quel lavoro a nero. Ministri che hanno il compito di promuovere e difendere innanzitutto la carne della nazione e non solo la carta. Chiamati a dimenticare il tornaconto puntando sull'esclusività di un servizio assoluto, disinteressato, totale. Tutto il resto è abusivo. In democrazia il dovere del popolo sovrano è quello di ricordarglielo. Il dovere dei componenti di un governo quello di ascoltare il popolo e di rispondere lealmente a questa nazione di carne. E fare in modo che nemmeno la carta diventi da macero.