Formaggio svizzero, topi e razzismo
Di che si tratta? La questione è ben riassunta in poche parole dagli amici-colleghi giornalisti di vcoazzurratv.it una Tv con sede a Verbania: “3 topi attorno a una grande forma di Emmental. Al centro campeggia Fabrizio, piastrellista di Verbania occupato oltre alpe; poi c’è un rumeno in atteggiamento equivoco, forse un ladro e infine tale Giulio avvocato. Chiara allusione al ministro delle Finanze italiano, Giulio Tremonti. È quanto raffigura la campagna lanciata on line sul sito balairatt.it contro chi in Svizzera sottrae il lavoro ai ticinesi. Non solo. La campagna firmata dalla Ferrise Comunicazione di Muralto collega con un filo sottile anche gli stranieri alla microcriminalità. Nel mirino dunque: frontalieri, criminalità d’importazione e Tremonti. La campagna, inutile dirlo, ha già creato non poco scompiglio su entrambi i confini. Ad allarmare al di qua delle alpi sono soprattutto i contenuti dello spot : ‘siamo arrivati a quota 45.000’, spiega alludendo al numero di frontalieri occupati in Ticino. ... Motore della campagna pubblicitaria: la necessità di avviare una ‘derattizzazione’".
Fin qui la notizia.
Subito sono partite reazioni indignate, soprattutto da parte di alcuni politici, annunciando interrogazioni parlamentari, denunciando questa campagna razzista e demagogica. Se è vero, come è vero, che è una campagna razzista, bisogna avere il coraggio di denunciare sempre ogni forma di razzismo. Oppure è razzismo solo quello che è contro di noi? E quando siamo noi razzisti nei confronti degli altri? Come lo chiamiamo?
Basti ricordare, e non facciamo i nomi, chi è andato a pulire i sedili dei treni, chi ha chiesto che i mezzi pubblici siano solo per i milanesi, chi ha detto che è più facile eliminare i topi che i rom, chi ha fatto su internet il gioco ‘respingi il clandestino’, chi ha chiesto a insegnanti e medici di denunciare i clandestini, chi ha fatto leggi (e le ha applicate), respingendo in mare o nelle prigioni libiche chi fugge dai Paesi in guerra, chi ha parlato di invasione, chi ha fatto manifesti con scritto ‘fuori dalle balle’, chi ha accusato albanesi o rumeni di efferati omicidi, organizzando anche fiaccolate, quando poi si è scoperto che i responsabili erano.. italiani. E l’elenco potrebbe continuare.
Speriamo che sentire contro di noi un atteggiamento ostile aiuti tutti a capire cosa provano altri quando i razzisti, molto spesso, siamo noi. E magari sosteniamo questi atteggiamenti abbinandoli alla difesa delle radici cristiane.
Questa vicenda, brutta, del formaggio svizzero, serva almeno a questo!
Altrimenti i razzisti di casa nostra, quelli che dicono ‘gli stranieri ci portano via il lavoro e sono responsabili di questi tutti i reati’, quelli che siedono anche in parlamento e magari appoggiano chi si è macchiato di gravi reati, come li dobbiamo chiamare: onorevoli?