I desaparecidos si rivolgono a Frattini

30 settembre 2010 - Tonio Dell'Olio

Nei giorni scorsi Libera International ha garantito la propria presenza accanto ai testimoni nel corso del processo che si sta svolgendo a Roma contro l'Ammiraglio Massera, il cinico direttore d'orchestra dell'orrore della ESMA, la scuola militare in cui in molti furono torturati e fatti scomparire. Ancora una volta abbiamo ascoltato storie di torture, di detenzioni arbitrarie e di neonati strappati alle madri e dati in adozione illegale a membri delle forze armate. Storie dolorose da ascoltare, ma molto di più da raccontare. In questi stessi giorni un gruppo di madri e familiari di desaparecidos argentini degli anni della dittatura argentina hanno rivolto un appello al ministro Frattini perché le autorità consolari italiane consegnino al governo argentino i materiali in loro possesso riferiti agli anni dal 1976 al 1983. In quegli anni si contano circa 30.000 vittime da parte di un terrorismo di Stato che si è macchiato di crimini orribili. Alcune delle persone perseguitate si rivolsero ai consolati stranieri per mettersi in salvo. Quelle testimonianze, coperte ora da un segreto ingiustificato, sono preziose per conoscere il destino di alcune persone di cui non si è saputo più nulla e per raccogliere prove contro i colpevoli. Memoria, verità, giustizia. In questi giorni l'appello che Libera ha deciso di sostenere, sarà presentato anche come interrogazione parlamentare. E noi speriamo davvero che un Paese democratico non si renda complice, col proprio silenzio, del dolore e dell'impunità.

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