Ago e filo
Di ago e di filo c'è bisogno in questi giorni in cui la confusione sembra essere l'unica cifra oltre quella della frammentazione. Di ago e di filo per ricucire le narrazioni che in tanti vanno scrivendo negli angoli d'Italia e per il mondo. É una cultura che sa parlare alla gente; uno sciame di volontari che sa stare accanto (né più avanti e né più indietro); la denuncia ad alta voce di chi vede demolire a colpi pesanti il sistema dei diritti conquistati dai padri; insegnanti che oltrepassano le colonne d'Ercole del programma e aprono le porte dei diritti umani, della legalità e dell'essere solidali; associazioni spontanee in mille territori per difendere l'ambiente e le persone che lo abitano; giovani con la penna e col pc che danno voce a vicende nascoste e a uomini e donne che non hanno voce nei tiggì. Di ago e di filo abbiamo bisogno per cucire come una bandiera tante cose belle che si organizzano, si propongono, spingono in avanti e non hanno nome. Un altro Paese, un altro mondo. Un popolo senza titoli di testa e senza titoli di coda, ma che in compenso non ha bisogno di didascalie per parlare alla gente. Se solo un ago e un filo li mettesse insieme, queste persone sarebbero il divenire del nuovo. La vera rivoluzione democratica.