La homepage dell’Italia
Cosa c’è nella homepage dell’Italia? Cosa vedono per primo quelli che anche dall’estero aprono il nostro sito? Ci sono finestre con governo, ministri e premier che la rappresentano oppure con i beni artistici che ci invidiano in tutto il mondo? Forse è meglio presentare la nostra nazionale di calcio? Gli eletti al Parlamento che in questi giorni fiutano l’aria per capire come restare in piedi e scelgono la vetrina in cui esporsi per farsi comprare dal prossimo vincitore alla roulette delle elezioni? Una piazza affollata, un’immagine di un film famoso del neorealismo o di Fellini? Le homepage che mi piacciono sono del passato e quelle di cui un poco mi vergogno sono del presente. Un sintomo preoccupante. Andrei fiero piuttosto del primo piano rugoso di un anziano sazio di vita e di fatica. Un pescatore. Mi piacerebbe fotografare la vita ordinaria di un Paese pendolare su un treno o su una metropolitana. Una donna con un bambino stretto alle sue guance o un metalmeccanico al lavoro. Un uomo che cammina solitario su per una delle nostre splendide montagne. Ma forse è più vera l’Italia che oggi riempie le piazze per gridare rabbia e voglia di futuro. Dagli operatori dell’arte e della cultura agli studenti, dagli operari delle fabbriche ai terremotati de L’Aquila a cui ci uniamo tutti domani. Sono più veri. Sono più italiani.