Il campo di Isik
L’avevano chiamata “tendopoli della dignità”. Poche settimane fa circa 20mila saharawi, civili, donne, anziani e bambini, si erano accampati a Isik per protestare contro le difficili condizioni di vita nei territori occupati. Una ventina di kilometri da Laayoune, considerata la capitale del Sahara Occidentale. La situazione del popolo Saharawi (www.saharawi.org) è di invivibilità e oggi sono quasi costretti a mettere da parte la lotta per l’autodeterminazione per chiedere piuttosto di vedersi riconosciuti gli stessi diritti della popolazione marocchina. La risposta, qualche giorno fa, è stata una dura repressione che ha causato almeno 13 morti e più di 60 feriti. Nel frattempo ci sono stati ordini del giorno presentati in vari comuni d’Italia, una dura presa di posizione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, una timida protesta del ministero degli esteri italiano e vari sit-in davanti ad ambasciate e consolati del Marocco in Italia, in Spagna e altrove. Nulla è cambiato per il “popolo del deserto”. Scriviamo lettere di protesta all’ambasciata marocchina in Italia. Facciamo fiorire il deserto.