Giornata internazionale dei diritti umani

27 novembre 2010 - Don Mario Bandiera

Il 10 dicembre di ogni anno si celebra “la Giornata Internazionale dei Diritti Umani” in ricordo della promulgazione avvenuta a Parigi nel 1948, quest’anno tale ricorrenza assume particolare rilevanza considerando che si incrocia con altre due importanti eventi: il 50° anniversario della “Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo” e il 20° anniversario della “Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza”.
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è il documento che ha avuto l’impatto più significativo di qualsiasi altro nella storia dell’umanità. Dopo la Bibbia è il testo più tradotto nel mondo e viene riconosciuto come un “contratto” stipulato fra i governi e i loro cittadini, si può dire che almeno virtualmente tutte le Nazioni del mondo l’hanno accettato e sempre più, la Dichiarazione va affermandosi come il fondamento condiviso per un più ampio sistema di relazioni internazionali e di rispetto per le persone che vivono sul pianeta terra.
Già nel preambolo si afferma testualmente che: “Il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”, a distanza di oltre sessant’anni queste parole costituiscono una pietra miliare nella storia dell’umanità e un punto di non ritorno per quanto riguarda la concezione della dignità dell’uomo. Purtroppo si deve rilevare che nessun Paese riesce ancora ad applicare integralmente quanto affermato da questa dichiarazione, la discriminazione, l’intolleranza, il rifiuto verso le minoranze: migranti, etnie marginali, disabili e ahimè, anche donne e ragazzi, sono tutt’ora presenti in molti Paesi, non solo del così detto Terzo Mondo analfabeta e sottosviluppato, ma anche in un Primo Mondo economicamente forte e progredito.
Ci sono dei Paesi che violano continuamente alcuni di questi diritti e non sono solo i Paesi con governi dittatoriali e dispotici, anche Paesi con governi democraticamente eletti praticano sistematicamente la tortura, applicano la pena di morte e attraverso la ferrea legge del mercato condizionano pesantemente la vita di popoli interi e di milioni di persone.
La Dichiarazione nasceva dal cuore stesso di un’umanità ferita che aveva conosciuto i soprusi e le barbarie della Seconda Guerra Mondiale, una Guerra che aveva generato ogni tipo di dolore e di sofferenza, quella tragedia la possiamo riassumere in due parole: Auschwitz e Hiroshima, termini assunti a simbolo di disprezzo della vita che non ha avuto precedenti nella storia. La dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, ponendosi come fondamento cardine per la costruzione della casa comune di un’umanità fondata sui valori della giustizia e della pace, trova la sua più significativa applicazione nella prospettiva trascendente che aprendo l’uomo alla dimensione del Divino, lo porta a inserirsi in un dialogo relazionale con i propri simili aiutandolo a trovare la piena realizzazione di se stesso. Pertanto per i cristiani la prospettiva della Carità resta l’asse portante per la realizzazione di se stessi e per la costruzione della civiltà dell’amore. L’uomo, per sua natura essere solidale, attraverso una visione religiosa della vita viene illuminato dal primato della Carità, per realizzare quell’“amore sociale” capace di trasformare la realtà terrena in una dimensione dove il bene comune e lo sviluppo integrale della persona lo aiuta a vedere nel prossimo un compagno di viaggio e non un nemico da cui difendersi ad ogni costo. Se gli articoli della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo sono i mattoni della casa comune, quindi l’Amore e di conseguenza la Carità operosa che si innerva nelle pieghe della storia, diventa il cemento che solidifica nel rispetto di ogni essere vivente la casa comune, focolare di tutti i popoli. Vivere la propria fede realizzando con passione, il progetto di una città dell’uomo dove tutti si sentano valorizzati e protetti come afferma la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, è il modo migliore per celebrare degnamente questa ricorrenza.

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