Giù le mani dalla 185
Conoscere, sapere, protestare: sugli F35 come sulla legge 185.
“Il clima è “ufficiale”. Siamo a Roma, 24 novembre, al convegno: “Cacciabombardiere f35: volano gli aerei o i costi?”, moderatore e organizzatore Francesco Vignarca della Rete Disarmo. Ci sono gli interventi del sen. Veronesi e dell’on. Pezzotta, primi firmatari di 2 mozioni, al Senato e alla Camera, che chiedono la sospensione del progetto F35. Il professor Veronesi ha ricordato che in Italia si spendono circa 200 milioni di euro per la ricerca contro il cancro e circa 30 miliardi per le armi.
Sono numeri che non hanno bisogno di commenti. E dopo l’intervento di Giulio Marcon, di Sbilanciamoci e di Massimo Paolicelli, Obiettori Nonviolenti, il mio intervento, ricordando l’appello di mons Charrier, responsabile Pastorale Sociale, Giustizia e Pace Piemontese e di mons. Valentinetti presidente di Pax Christi, nel lontano 25 gennaio 2007: “Desideriamo riaffermare, come comunità cristiana, la necessità di opporsi alla produzione e alla commercializzazione di strumenti concepiti per la guerra. Ci riferiamo, in particolare, alla problematica sorta recentemente sul nostro territorio piemontese relativa all’avvio dell’assemblaggio finale di velivoli da combattimento da effettuarsi nel sito aeronautico di Cameri” (Novara). Queste parole unite a quelle di Isaia, lette nella liturgia della prima domenica di Avvento “Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci” hanno preceduto l’intervento del Sottosegretario alla Difesa on. Crosetto, che è venuto all’incontro accompagnato dal generale Claudio Debertolis, vice segretario generale della Difesa e degli Armamenti. Un dibattito schietto, con dati oggettivi e principi etici che devono essere alla base di scelte così importanti.
Certamente è importante continuare a fare pressione in ogni modo sui parlamentari e sui mass media perchè, anche con l’eventuale crisi di Governo, il problema degli F35 sia messo in luce come un progetto ‘folle’, cioè senza ‘ragione’.
Significativa la notizia che rilancia l’ANSA, alle 12,35 del 24 nov: “Il governo potrebbe ripensare il progetto degli F35, il cacciabombardiere multiruolo di cui l’Italia si è impegnata ad acquistare 131 esemplari. Lo ha ribadito il sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto dopo esser intervenuto in mattinata alla tavola rotonda della Rete italiana per il Disarmo. Vista anche la situazione economica, abbiamo guardato criticamente il progetto. Stiamo andando avanti – ha concluso Crosetto – abbiamo fatto già dei tagli e adesso analizzeremo i numeri necessari per le nostre forze armate, così magari si possono ridurre”.
E il giorno prima, il 23 novembre, davanti al Senato (vedi foto) c’era stato un presidio di varie associazioni per difendere la legge 185 del 1990, sul commercio delle armi, una conquista ottenuta con l’impegno congiunto tra missionari, Pax Christi, e varie associazioni. Bene ha riassunto la questione Tonio Dell’Olio nella sua rubrica “Mosaico dei giorni”, pubblicata la mattina stessa: “Più armi per tutti? 185/90 è una combinazione riuscita della società civile italiana. Non si tratta di numeri al lotto ma della legge che in Italia regola il commercio delle armi. Una volta tanto in giro per il mondo abbiamo raccolto consensi per una legislazione rispettosa, attenta e in grado di arginare il fenomeno che arma non soltanto polizie e forze armate di governi legittimi e democratici, ma anche terroristi e dittature. Con un colpo di coda il nostro governo cerca in questi giorni di allargare le maglie di questo fiore all’occhiello del nostro ordinamento. Quel che peggio è che lo fa con uno strumento (legge delega) che non consente la democratica discussione in aula...”.
Eravamo presenti numerosi rappresentanti di varie associazioni: Flavio Lotti, Nandino Capovilla, Alex Zanotelli, Francesco Vignarca, Giorgio Beretta, Gianni Novelli, Fernando Zolli, Chiara Bonaiuti, Massimo Paolicelli, e altri ancora. Ma per fortuna lo scippo temuto non c’è stato. Forse è solo rimandato. Infatti, la Commissione Politiche dell’Unione Europea del Senato, riunita nelle stesse ore, ha deciso di rinviare il voto sulla legge. è importante continuare a muoverci, non allentare la pressione. Avremo modo di continuare a informare sulla modifica della 185 e in generale sul commercio delle armi, anche dalle pagine di Mosaico di pace, oltre che sui vari siti internet.
E, per concludere ancora sugli F35, forse proprio per le pressioni documentate e ripetute, il generale Debertolis al termine dell’incontro si è offerto di accompagnarmi personalmente a una visita alla base di Cameri, per vedere da vicino il progetto F35 che arriverà ad occupare non più di 1.200 persone. Vedremo.
Conoscere è sempre importante, come è importante non lasciare cadere il sogno di Isaia.