Un Natale nessuno escluso
Il Natale non viene tanto per venire. Né può essere un altro Natale. Natale è passaggio di boa, terra di confine tra il vecchio e il nuovo della tua vita e della vita del mondo. Zona franca. È la calendarizzazione umana e divina dei verbi sperare e gioire. Amare. È richiamo interiore ad alzare la testa per guardare in alto e avanti. Per puntare l’orizzonte e scoprire che il buio è meno oscuro se solo fai qualche passo più in là. Natale è festa di famiglia. La grande famiglia umana nessuno escluso. È ricordarsi che si nasce da donna. Ecco, Natale è semplicemente il nascere. Un nascere tanto assoluto da divenire anche l’inizio di Dio. Non una festa di luce, ma la luce di una festa. Sulla nostra vita. Perché come una nostalgia, stampata nell’anima, ti è rimasta la sete di riscoprire il volto dell’altro nel tempo della festa. Nessuno escluso. Per questo il Natale è pozzo delle speranze, forno di pane caldo e profumato, terra fertile di memoria e di impegno, utero di vita nuova, cammino che apre strade non segnate sulle mappe. Da percorrere insieme. Nessuno escluso.