Il prezzo
Non mi piace esagerare, ma è un fatto che la nostra “civiltà” e il nostro modello di sviluppo non crei disastri soltanto nell’altra parte del mondo ma anche qui da noi. Non mi riferisco soltanto all’inquinamento dell’atmosfera, dei mari e dei corsi d’acqua. Ai cambiamenti climatici e ai disastri naturali. Né soltanto alle malattie incurabili che sono il naturale prodotto dello stravolgimento che abbiamo provocato. Penso piuttosto alle malattie della psiche causate dal nostro stile di vita. Se negli ultimi tempi è triplicato il consumo di antidepressivi, dobbiamo chiederci se riempiendoci di tante cose siamo davvero felici. Se tre milioni di giovani soffrono di disturbi dell’alimentazione dalla bulimia all’anoressia è segno che abbiamo trasmesso alle giovani generazioni qualche virus che non è visibile al microscopio. Se l’Associazione dei Pediatri afferma che il 60% delle ragazze che frequentano la scuola media vuole essere più magra e che il 24% ha già provato una dieta, dobbiamo porci qualche interrogativo sul prezzo che paghiamo alla “civiltà” di cui ci vantiamo. Se 85.000 giovani tra i 18 e i 25 anni si sono sottoposti a interventi di chirurgia plastica per risultare più attraenti, qualcosa non funziona. Dobbiamo correre ai ripari.
Che l’anno che si affaccia ci illumini e ci renda più saggi.
Per il bene che vogliamo ai nostri figli.