La mafia bulgara del pallone

5 gennaio 2011 - Tonio Dell'Olio

Sin dal suo sorgere, Libera ha denunciato l’infiltrazione delle mafie nel mondo dello sport. Recentemente è stato pubblicato il bel libro di Daniele Poto “La mafia nel pallone”, una ricerca promossa dalla stessa associazione. Ma rovistando tra le notizie portate alla luce da Wikileaks si apprende che l’ambasciata statunitense a Sofia, da tempo segnalava la forte presenza delle mafie bulgare nel calcio. "Quasi tutti i club del campionato di calcio bulgaro appartengono o sono legati a personaggi della criminalità organizzata", comprese le squadre più conosciute della Prima Divisione. La notizia appare su El Paìs che ricostruisce anche il passaggio delle proprietà che, all’epoca del comunismo appartenevano ai sindaci delle città, alle forze armate e alla polizia. Oggi i proprietari sono i boss che controllano il fiorente mercato delle armi, della prostituzione e della droga. I guadagni illeciti di questi uomini di malaffare si moltiplicano “truccando” le partite e investendo lucrosamente nelle scommesse. Siccome non penso che l’ambasciata USA fosse la sola a conoscere l’appetito calcistico delle mafie, c’è da ritenere che tutto questo sia stato consentito da una fitta rete di corruzione e complicità a cui il mondo politico e quello calcistico non sono estranei.

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