Ricordare
Ricordare significa riportare al cuore. Non una memoria cerebrale quella della Giornata in cui si “ricordano” le vittime della furia impazzita del nazismo, ma una memoria affettiva. Ripensare sì a quello che è stato, ma cercando almeno di immaginare i patimenti cui milioni di persone furono sottoposti. Il freddo gelido, il dramma delle separazioni, la crudeltà delle torture scientificamente pianificate, lo sterminio col gas, la denutrizione, i lavori forzati... Ho visitato Auschwitz e lo Yad Vashem, il Museo della Shoah a Gerusalemme, ma soprattutto considero una grazia l’incontro con alcune persone sopravvissute. Volti da “ricordare”. E poi i Giusti tra le nazioni. Per gli ebrei i giusti sono coloro che, pur fuori dal popolo di Israele, mostrano rispetto per Dio. Significativo che questo titolo sia riconosciuto a coloro che hanno aiutato gli ebrei durante le persecuzioni. Segno che Dio si fa presente nell’uomo perseguitato. Per ciascuno di loro il museo ha piantato un albero col loro nome. Che tutto il mondo si trasformi in foresta e l’olocausto solo un triste, lontano, ricordo.