Voglio un Paese normale

1 febbraio 2011 - Tonio Dell'Olio

Che pena andare all’estero e sentirsi ripetere sempre le stesse domande! Sulla politica italiana e sulle scelte degli elettori. Sulle abitudini dei politici e sul livello di corruzione. Sulle mafie e sulle loro complicità, contiguità, affinità... No. L’Italia non è tutta presa in ostaggio dietro il cancello di una villa di Arcore e non viaggia sotto scorta e tantomeno si lascia frequentare da escort. Al mattino lungo i binari della stazione, tra i pendolari della scuola e del lavoro, siamo un Paese normale. Attorno alla tavola della domenica e tra gli scaffali del supermercato siamo un Paese normale. All’alzare delle serrande e dietro il rumore di un trattore siamo un Paese normale. E scopriamo un Paese migliore quando conosciamo organizzazioni di volontariato che si spendono in silenzio per disabili, carcerati, anziani. Quando un gruppo di medici decide di turnarsi in un villaggio africano per curare i figli della fame. Quando un’insegnante accompagna un gruppo di scolaretti in un museo e quando non rispetta i ritmi del programma e racconta dei morti di mafia e dei sopravissuti. Gente senza medaglie e senza copertine lucide sui settimanali. Gente che siede sulle sedie di casa e non è mai stata ospite di un talk show. Gente normale. Gente migliore in un Paese normale.

Ultimo numero

Rigenerare l'abitare
MARZO 2020

Rigenerare l'abitare

Dal Mediterraneo, luogo di incontro
tra Chiese e paesi perché
il nostro mare sia un cortile di pace,
all'Economia, focus di un dossier,
realizzato in collaborazione
con la Fondazione finanza etica.
Mosaico di paceMosaico di paceMosaico di pace

articoli correlati

    Realizzato da Off.ed comunicazione con PhPeace 2.7.15