Il profumo dei gelsomini
Se questo brivido di libertà corresse lungo tutta la schiena del Mediterraneo e liberasse finalmente tutte le sue energie! Febbre, febbre di libertà dalla Tunisia all’Egitto e poi dallo Yemen all’Iran e al Baharain, all’Algeria e... Perché quando nella carne dei popoli preme la tortura dell’oppressione alimentata da corruzioni e violenze, arriva un momento in cui uno dice basta e non lo sopporta più. Non uno ma migliaia e migliaia. Un fiume nelle strade e nelle piazze e davanti ai palazzi. Ed è un peccato che noi siamo soltanto stanchi spettatori sprofondati nelle nostre pantofole davanti ai teleschermi e che sembra che tutto sia spettacolo. Il cronista ripete che in questi giorni si sta scrivendo la storia di quei paesi ma i nostri brividi sono soltanto per l’influenza stagionale e qualche conato è causato da altro. Non è la febbre della rivoluzione dei gelsomini o la danza di piazza Tahrir. Sembriamo immuni. Non c’è contagio. Ma poi quelle donne in 230 piazze d’Italia. Se non ora quando? E la brezza marina sembra incitare un lieve profumo di gelsomini.