Un cerino contro il vento
Con la leggerezza delle parole scalze, in questi pizzini quotidiani avevamo raccontato di Mohamed Bouazizi, un giovane tunisino di 26 anni che si era tolto la vita dandosi fuoco per protestare contro il regime di Ben Alì. E sembrava un cerino contro il vento... A che serve un corpo dato alle fiamme se non a piangere un martire inutile? Eppure domani Mohamed Bouazizi avrà una piazza intitolata a suo nome come oggi si merita già una menzione in Wikipedia. Molti dei protagonisti delle proteste di piazza, intervistati in questi giorni, raccontano che la rivoluzione dei gelsomini ha preso fuoco da quel minuscolo cerino acceso in una cittadina secondaria della Tunisia. Un fuoco che si è propagato persino al di fuori dei confini del suo Paese. Per questo vogliamo ricordarlo ancora, quel giovane laureato in informatica che spingeva un carretto di frutta e verdura a Sidi Bouzid. Un tragico sberleffo al potere di guardie e militari, politici corrotti e alleanze internazionali. Come lo studente cinese davanti al carro armato di Piazza Tienamen.