Solalinde

1 marzo 2011 - Tonio Dell'Olio

Il lungo fischio del treno ne annuncia l’arrivo. Padre Solalinde si alza di scatto e ci chiede di seguirlo. Sta arrivando La Bestia. Così è noto in Messico il treno merci che dal Centroamerica attraversa questo Paese per arrivare negli USA. I migranti viaggiano seminascosti in cima ai vagoni. Un viaggio di diversi giorni che qui a Ixtepec può trovare una sosta, un riparo, un po’ di fagioli neri, una tortilla e una sopa calda. Padre Solalinde viene continuamente minacciato dai cartelli criminali e dai rappresentanti complici e corrotti delle istituzioni. Per una notte ho accompagnato padre Alejandro Solalinde al treno. Ho visto gli sguardi spaventati e incerti dei ragazzi e delle ragazze della Bestia. La loro sorte è appesa a un filo tra questa solidarietà povera e l’azione dei cartelli criminali che li sequestrano per chiedere un riscatto o avviarli forzatamente ai lavori più duri e a far pagare alle ragazze il costo più alto. Proteggere padre Solalinde vuol dire offrire a questi ragazzi un alito di vita e una possibilità. Per questa ragione invito a firmare l’appello di Amnesty (http://www.amnesty.it/messico_solalinde_protezione) per chiedere protezione per questo prete semplice dal cuore grande e coraggiosi nella denuncia.

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