Guerre nascoste
Mentre in Italia si litiga in Parlamento (noi continuiamo a scriverlo con la P maiuscola) e si celebrano processi paragonabili a un’edizione di Miss Italia, in altre parti del mondo si combatte e si muore. Non è solo la Libia. Sbagliano i mezzi di comunicazione a non darcene conto. Sbaglia la politica che volta la testa dall’altra parte e anche una parte del popolo della pace che domani scenderà in piazza esclusivamente sul monotema Libia. In Costa d’Avorio, l’esito delle elezioni presidenziali (novembre 2010) si è trasformato in uno scontro senza quartiere tra eserciti armati a servizio dell’uno o dell’altro dei contendenti. L’Europa e gli USA... sembrano interessati esclusivamente a condizionare l’esito della battaglia finale a favore di chi promette di garantire i propri interessi economici. Le prossime ore saranno decisive e drammaticamente ci si aspetta lo scontro frontale nella capitale. “Abidjan sta per vivere una catastrofe umanitaria, è sull’orlo del caos con un rischio imminente di violazioni su vasta scala dei diritti umani” avverte Amnesty International, chiedendo alla comunità internazionale e alle forze coinvolte di “fare di tutto per proteggere la popolazione civile”. Nel frattempo noi saremo sintonizzati sulle reti che mettono in scena gli “scontri” del palazzo.