Chi ha paura della democrazia
Dal sito di Slow Food vengo a sapere che tutti i cantanti che si sono esibiti il primo maggio in Piazza San Giovanni a Roma hanno dovuto firmare una liberatoria impegnandosi a non toccare i temi dei referendum del 12 e 13 giugno prossimi. La motivazione ufficiale mi sembra quanto mai vana: la Commissione di Vigilanza non ha ancora varato il regolamento. Sarebbe una motivazione a favore dell' "allora se ne può parlare". In ogni caso discuterne è sempre meglio che no. In una democrazia. La verità piuttosto è che questi referendum che si stanno tenendo sotto silenzio, fanno paura. Scoraggiare la partecipazione per non permettere il raggiungimento del quorum, è sempre la misura di una democrazia incompiuta che teme la partecipazione dei cittadini e delle cittadine. L’acqua per tutti, la rinuncia al nucleare, la legge uguale per tutti (legittimo impedimento)... sono temi che riguardano tutti, ma che evidentemente nascondono interessi e privilegi cui una minoranza ricca e potente non intende rinunciare. Ragione in più per partecipare al referendum. Magari cantando.