Messico l'importanza dell'ascolto

27 giugno 2011 - Tonio Dell'Olio

A partire dal suo insediamento nel 2006, il presidente Calderon ha mobilitato oltre 100.000 uomini tra militari e agenti della polizia federale ai quali, da un paio di settimane si sono aggiunti 300.000 poliziotti delle 32 province del Paese: una strategia che ha dato risultati terribili se si considera che negli ultimi quattro anni, essa ha provocato oltre 40.000 morti. Due giorni fa, per la prima volta, un folto gruppo di familiari di vittime della violenza, guidati da Javier Sicilia, il poeta cui è stato ucciso il figlio insieme ad altri sei giovani, ha potuto incontrare il presidente faccia a faccia. "Guardaci bene, signor presidente - ha detto Sicilia - siamo vittime innocenti. Le sembriamo una parte secondaria? Numeri statistici? L'1% dei morti? Lei deve chiedere perdono. È tenuto a riconoscere che la sua strategia e' stata controproducente. Migliaia di morti, putrefazione delle istituzioni, crescita dei cartelli... dove sono i risultati della sua strategia?”. E il presidente ha riconosciuto le proprie responsabilità, ma ha detto che non farà un passo indietro rispetto all'uso della forza. Ha chiesto perdono anche per la corruzione dilagante e l'infiltrazione dei cartelli dei narcotrafficanti nelle istituzioni. Se è l'inizio di un dialogo. Vorremmo vedere le prossime puntate e i primi esiti.

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