Gli insonni
Per tutti gli insonni sembra che la notte tardi a partorire l'alba.
E non so dire se la veglia degli impazienti spinga più in là
la luce dell’aurora
o l’affretti o la prepari o l’insegua.
So solo che i loro occhi non si rassegnano al buio
litigano con le tenebre
e ogni rintocco di campana lontana è un respiro più lungo nell’affanno.
E poi sono pensieri che ritornano dal passato
parole scolpite in una memoria che non sapevi di avere
pianti di altri che hanno bagnato anche le tue guance
e rabbia sepolta nella terra degli anni.
Gli insonni sono sentinelle dei sentimenti del mondo
e veggenti che spiano nella filigrana del futuro.
Non so se è speranza o ansia
timore angoscia o solo presentimento.
So solo che i loro occhi stanchi
saranno pronti alle prime luci
salutandole come una liberazione
e un nuovo inizio.
L’alba sarebbe nata comunque
ma valeva la pena attenderla
o prepararla o inseguirla o incalzarla.
Almeno lasciarsi trovare svegli per riconoscerla e salutarla.