Le corna del diavolo
Pedro Casaldaliga è un vescovo ormai anziano. Un poeta che è stato capace di vivere accanto ai più poveri di Sao Felix nell’Amazzonia brasiliana. Un giorno mentre ci trovavamo a camminare insieme lungo le strade della capitale di El Salvador per ricordare il vescovo Romero, martire per la giustizia, passammo davanti a un McDonald’s ed egli si fermò a guardare attentamente. Quando gli chiesi a cosa stesse pensando, mi indicò la grande M rossa e disse solenne: “Los cuernos del diablo”. Oggi apprendo che questo simbolo della globalizzazione ha subìto l’umiliazione del fallimento in Bolivia. Ha dovuto abbassare le serrande di otto esercizi per mancanza di clienti. Il regista Fernando Martinez ha realizzato un documentario "Perchè McDonald's ha fallito in Bolivia?". Ci sono sicuramente ragioni economiche perché il panino veloce del Mc costa più di un piatto tradizionale che i boliviani preparano in casa e portano al lavoro o a scuola. Sicuramente però ci sono ragioni culturali. Di cultura alimentare che non si lascia sottomettere dalla globalizzazione di cui McDonald’s è la rappresentazione più diffusa e riconoscibile. Le politiche della multinazionale del sandwich avevano provato a utilizzare condimenti e salse tradizionali e ad allietare il pasto con musiche etniche, ma i boliviani di La Paz, Cochobamba e Santa Cruz hanno continuato a gustare le empanadas salteñas il fricasé (spezzatino), il majadito o il silpancho. È la via gastronomica alla rivoluzione.