Riflettere insieme e insieme per riflettere
Abbiamo terminato da poco Generazioni in dialogo 2, la seconda edizione dell’incontro della Cittadella di Assisi che promuove la comunicazione di esperienze e saperi tra anagrafi differenti. Ci siamo confrontati sul tema della partecipazione politica. Prima dei contenuti e delle proposte mi sono confermato nella convinzione di una necessità (che sta diventando un’urgenza), di trovare modalità e momenti di riflessione comune. Non era mai successo nella storia che ciascun individuo si trovasse alla confluenza di milioni di informazioni. Ma il rischio è che ogni cosa resti prigioniera della mia inevitabile miopia. E che manchino le occasioni per rendere comunicanti i vasi. Insomma rischiamo di traboccare di notizie ma di morire di solitudine, di inerzia o di frustrazioni. E non bastano i social network! Abbiamo bisogno di riscoprire il gusto della conversazione e dei volti, di ascoltare anche le pause, le voci e i suoi toni. Incontrarsi per guardare più nel profondo le persone e le questioni. E non c’è facebook che tenga! Va bene il social network per tenersi in contatto e scambiarsi idee, opinioni, informazioni... Per tutto il resto, per riflettere insieme, c’è bisogno di social gatherings, faces meetings, di riannodare i fili dei nostri cammini, di convocare tutti i cinque sensi. Un social network così non l’hanno ancora inventato.