La voce di Turoldo

6 febbraio 2012 - Tonio Dell'Olio

Vent'anni sono passati dal giorno in cui la voce tuonante di Davide Maria Turoldo si è spenta per sempre. Un poeta innamorato di Dio e della sua terra che non è il cielo. Un uomo perduto come può esserlo chi ama. Turoldo che aveva vissuto la resistenza per consegnare un altro domani alle future generazioni e Turoldo che aveva vissuto la stagione conciliare con il cuore straripante di speranza per la Chiesa e per il mondo intero. No, quella voce non si è mai spenta e continua a tormentare le nostre coscienze, a incalzare i nostri giorni, a profumare la nostra preghiera. È il segreto della poesia. Parole ridotte all'essenza della vita. Lamento, grido e canto. Davide Maria Turoldo ha messo in versi i nostri passi incerti trasformandoli in danza. Per questo gli siamo grati. E per il suo impegno senza riserve, per il suo parlar chiaro, per aver condannato alla macchia ogni timore reverenziale. E per aver aperto la parola al dialogo e all'incontro. E per mille altre cose ancora di cui ogni tanto oggi ci sentiamo orfani.

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