Degenerazione giovanile

14 febbraio 2012 - Tonio Dell'Olio

Non mi piace essere facile profeta di sventura. Ma in questo caso diventa un esercizio facile facile. Persino banale. Tra qualche tempo i giovani torneranno a riempire la cronaca nera. I giornali grideranno titoli del tipo “allarme giovani” e “giovani delinquenti crescono”. Annebbiati dalla crisi non ci rendiamo conto che i giovani sono tra le categorie che ne pagano il conto più salato. Precari, sbandati, senza un metro quadro di progetto e di possibilità. Eppure incalzati continuamente a contare in base a quanti soldi hanno. Ieri, a Roma, nel convegno che ha voluto ricordare i venti anni dall’istituzione della Direzione Investigativa Antimafia, don Luigi Ciotti, fatti alla mano, ha fatto presente che "Le mafie stanno reclutando nuovi giovani, anche non appartenenti a famiglie mafiose". È un grido che deve vederci tutti molto attenti, responsabili, attivi. Tutti. Famiglie, associazioni, scuole, chiese... Ma soprattutto chi ha il potere di mettere in campo politiche a favore dei più giovani. A prevenire la cronaca nera e i titoli allarmistici, ci ha pensato Paese Sera con il mensile nuovo di zecca (guardate intanto il sito www.paesesera.it/) presentando un’inchiesta su Roma dove sono 170mila i ragazzi tra i 13 e i 18 anni e dove “crescono i reati e l’uso della violenza”. Dove i minori arrestati nel 2011 sono stati quasi 500. Prima che trovarsi nella condizione di correre ai ripari, è il caso di prendere davvero a cuore la condizione dei giovani per non essere noi, mondo degli adulti, a tradire il loro presente e il loro futuro.

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