CONVEGNI

La locomotiva dei banchieri

Proseguiamo la riflessione sulla crisi finanziaria e le sue connessioni con le spese militari e la cultura della sicurezza oggi imperante.
Quale impegno per i cristiani?
Antonio De Lellis

La crisi da superproduzione senza adeguata domanda interna, tipica dei Paesi avanzati e in particolare degli Stati Uniti, ha portato alla promozione di una ripresa economica trainata dal debito, alla necessaria deregolamentazione del sistema bancario funzionale a fare prestiti ingiustificati, per poi disfarsene verso il sistema finanziario internazionale. Quindi, le banche americane hanno trovato conveniente espandere le proprie concessioni di credito soprattutto per i profitti che incassavano con il pagamento di commissioni e di spese. Non erano motivate tanto dagli interessi pagati sui mutui, perché tendevano a non tenere molte di queste attività in portafoglio e a rivenderle appena possibile. A tal fine creavano delle società formalmente indipendenti, che hanno bilanci autonomi. Ad esse le banche cedevano i loro mutui, che così non comparivano nei propri bilanci. Queste società acquistavano crediti di vari tipi e di diversa rischiosità, poi li “impacchettavano” creando altre attività che rivendevano a loro volta. Tali attività consistevano per lo più in obbligazioni coperte dalle ipoteche connesse ai mutui in esse impacchettati.
Tra essi c’erano anche i titoli tossici, i sub-prime. Altre banche e società compravano questi derivati e, a loro volta, li rivendevano sul mercato. Così le attività tornavano al sistema bancario sotto forma di titoli di credito a breve-medio termine, che apparivano meno rischiose di quelle originarie. L’attacco alle Torri Gemelle si inserisce proprio nel quadro di un tentativo di espansione del ruolo di “sceriffo del mondo” da parte della superpotenza americana in funzione di una riaffermazione del ruolo di locomotiva e banchiere mondiale, contrastata, almeno apparentemente, da forze antioccidentali.

La crisi dei mutui
Proprio per finanziare le successive guerre, si espande il deficit e, come risposta, si estende ulteriormente la spinta alla crescita drogata del PIL, necessaria per aumentare le entrate e colmare il deficit di bilancio da spese militari, sempre attraverso un forsennato consumo da indebitamento privato che alimenta una bolla che scoppierà nel 2008. Questa si è propagata rapidamente in tutti i Paesi avanzati. Sostanzialmente gli Stati Uniti, con il loro ruolo di locomotiva economica, banchiere e sceriffo del mondo, hanno causato la più grande crisi finanziaria ed economica che ci sta conducendo alla terza guerra mondiale. Una guerra prettamente economica e finanziaria, ma che si alimenta di vecchi e nuovi conflitti o guerre locali permanenti, che hanno, come obiettivo, quello di consentire all’imperialismo statunitense di sfondare in mercati recalcitranti a una sfrenata liberalizzazione di stampo occidentale che, ancora una volta, avrà bisogno di spese militari, quindi di incrementi del PIL ormai difficili con una desindacalizzazione (causata anche da un sindacato che non ha valorizzato il suo ruolo internazionale) che riduce sempre più i diritti, il reddito e la spesa familiare necessaria a una vita dignitosa ed essenziale.

Impegno cristiano
Come finirà? Cosa faranno i Paesi emergenti (BRIC)? Questi ultimi cercheranno di imporre un modo diverso di gestire la politica economica mondiale da parte degli Stati Uniti, diventando essi stessi “Locomotiva del Mondo” e detronizzando gli USA dal ruolo di Banchiere Mondiale.
L’egemonia USA si trasformerà e verrà ceduta ai BRIC. Ma gli USA cederanno il ruolo di sceriffo del mondo (nell’ultimo decennio hanno raddoppiato la spesa militare) con cui detengono anche il ruolo di Locomotiva e Banchiere del mondo? Qualunque sia la soluzione, spero che questa passi attraverso un’Autorità Pubblica e Partecipata Mondiale (come ipotizzato nella recente Nota del Consiglio Pontificio Justitia et Pax, sulla riforma del sistema finanziario e monetario mondiale) purché eletta democraticamente e rappresentativa della società civile universale che abbia al centro il bene comune dei popoli e dell’unica famiglia umana. Percorso lungo e impegnativo che spero ci veda, come minoranza profetica, tra i fondatori di un nuovo cammino per una nuova e autentica umanità ispirata a una Pace duratura, estesa e giusta.

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