Fukushima dopo un anno
Nome oscuro e sconosciuto che oggi è simbolo, evocazione, monito. Vecchie e nuove verità su un modello di sviluppo antico, ma soprattutto è una storia di morti e di distruzione sacrificati su quell’altare. Fukushima è il monumento all’archeologia della scienza senza volto. È archivio storico. Per questo oggi elemosiniamo dal governo “tecnico” un Piano Energetico Nazionale in grado di offrire l’energia che si sposa con l’aria pulita. A kilometro zero e a rischio zero. Che faccia conto della fantasia della ricerca, del sole e del vento e delle mille nuove strade che muovano i trasporti, accendano le luci, riscaldino le case, sostengano la produzione delle imprese. E non è più utopia né oscurantismo medievale. È necessità urgente. Ce lo chiedono le generazioni future con cui siamo in debito. Generazioni che depositeranno un fiore sulla tomba di Fukushima e tra una lacrima e un pensiero, sorrideranno del nostro ritardo come un ricordo.