Eresie saudite

21 marzo 2012 - Tonio Dell'Olio

È un giovane giornalista saudita di 24 anni e si chiama Hamza Kashgari. Sul suo twitter un giorno s’è inventato un dialogo con il Profeta Maometto in cui gli diceva che ci sono delle cose che lui ha detto e che accetta, altre che lo lasciano perplesso e altre ancora che non riesce a capire. Come la condizione della donna: “Le saudite non possono andare all’inferno – scrive - perché, vivendo in Arabia Saudita, all’inferno ci sono già”. I capi religiosi hanno cominciato a far circolare la voce che quelle parole erano vere e proprie eresie. Il giovane ha fiutato l’aria e se n’è scappato via dal Paese verso la Nuova Zelanda. Nel frattempo hanno emesso a suo carico un ordine di cattura e le autorità della Malesia, dove l’aereo ha fatto scalo, zelanti, l’hanno arrestato e consegnato alle autorità di Riyad il 12 febbraio scorso. Da quel momento, di Kasghari non si sa più nulla. I Paesi occidentali si guardano bene dal protestare perché l’Arabia Saudita è tra i più potenti alleati e partner commerciali. Ma il paradosso è che l’Arabia ha fatto parte di tutte le coalizioni per “esportare la democrazia” e, dopo la guerra in Libia, è in prima fila a protestare contro il regime siriano che soffoca nel sangue la rivolta dei suoi cittadini. Questo comportamento sì è un’eresia e il nostro è blasfema complicità. (fonte Le Monde/Internazionale)

Ultimo numero

Rigenerare l'abitare
MARZO 2020

Rigenerare l'abitare

Dal Mediterraneo, luogo di incontro
tra Chiese e paesi perché
il nostro mare sia un cortile di pace,
all'Economia, focus di un dossier,
realizzato in collaborazione
con la Fondazione finanza etica.
Mosaico di paceMosaico di paceMosaico di pace

articoli correlati

    Realizzato da Off.ed comunicazione con PhPeace 2.7.15