Almen che se ne parli...

29 marzo 2012 - Renato Sacco

Ieri, 28 marzo, ho ascoltato qualche intervento del dibattito in Parlamento sulle mozioni F35. Com’è andata? Si può vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Rimando al comunicato delle Rete Disarmo (www.disarmo.org/nof35) la valutazione a caldo di quanto è successo, dove si cerca di guardare avanti, di vedere giustamente il bicchiere mezzo pieno, nel fatto che finalmente il tema spese militari e F35 è stato oggetto di dibattito parlamentare, con qualche spiraglio verso il ripensamento sul programma dei nuovi costosissimi caccia. “…spiraglio creato da alcuni voti favorevoli. In particolare – si legge nel comunicato - riguardo alle mozioni che si esprimono almeno nell’ottica di una riconsiderazione del programma subordinata soprattutto alle scelte di ristrutturazione della Difesa.” Il Governo però non è disponibile a fermare il programma. E la campagna No-F35 continua.
Ma, ripensando ad alcuni interventi di parlamentari che ho ascoltato ieri, non si può non vedere anche il bicchiere mezzo vuoto. Il clima di discussione con un brusio di fondo generale, con il rappresentante del Governo che non stava a sentire, come spesso succede. Argomenti a favore delle spese militari e degli F 35 che denotavano poco conoscenza del problema, come la vecchia storia delle migliaia di posti di lavoro che si sa, non ci saranno. L’indifferenza verso i tagli ad altri settori della società, come i servizi ai più deboli, la sanità, la scuola, ecc. Dopo i vari interventi di Vernetti, Misiti, Moffa, Paglia, Bosi, mi ha colpito l’intervento dell’on. Daniele Galli, che se non ho capito male, ha esordito parlando di ‘pacifismo irrazionale’, anche nella zona di Novara, decantando il progetto F35 come occasione di rilancio dell’industria anche locale, e ricordando, l’art. 52 della Costituzione: “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”. Forse è bene ricordare che esiste anche l’articolo 11 della Costituzione e, forse, l’on. Galli dovrebbe dimostrare che quel ‘sacro dovere’ si riferisce alla difesa armata. Da che cosa lo deduce?
Che tristezza e amarezza ascoltare certi interventi nell’aula Parlamentare: forse perché si sono ricordati, con un pizzico di retorica e di patrio orgoglio, che con Regio Decreto 645 del 28 marzo 1923 venne istituita la Regia Aeronautica come Arma Autonoma.
E così ci siam sentiti pure etichettare dall’on. Galli come ‘irrazionali’ per avere criticato gli F35, che costano almeno 130 milioni di euro l’uno.
Ma è più ’razionale’ un caccia F35 nuovo fiammante pronto a bombardare... o 32.250 borse di studio per studenti universitari? 
È più razionale un caccia F35 armato di tutto punto o 250 scuole italiane messe in sicurezza? 
È più razionale un caccia F35 oppure 18.500 ragazze e ragazzi in servizio civile? Solo il propulsore del caccia F35 costa come un aereo antincendio Canadair. Quale scelta è più razionale? Ce lo spieghi l’on. Galli, e i suoi colleghi tanto zelanti verso le spese militari.
A proposito di razionalità, è bene ricordare l’Enciclica Pacem in Terris (1963) di Giovanni XXIII dove si afferma che ritenere che le guerre possano portare alla pace “alienum est a ratione”. E’un latino facile, vuole dire “È fuori dalla ragione”, “fuori di testa“. Continuiamo a sperare che prevalga, se non la ragione, almeno il buon senso.

d. Renato Sacco
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