Marius Ebbers testimone di legalità

12 aprile 2012 - Tonio Dell'Olio

Nella squadra del St. Pauli del campionato della Bundesliga 2, Marius Ebbers è l’attaccante col numero nove. Ai fini della classifica, la partita contro la Union Berlin giocata domenica scorsa era di quelle importanti. Mentre il match è fermo sull’1-1 Ebbers riceve un cross alto dalla destra, si eleva per colpire di testa, ma si aiuta con la mano e fa goal. L’arbitro non se ne avvede e convalida. La squadra avversaria protesta. Ebbers va verso l’arbitro e ammette di aver segnato con la mano. In campo sono tutti allibiti, quasi sconcertati. Un caso unico nella storia del calcio che, tra partite truccate, scommesse clandestine e gioco irregolare, avrebbe tante cose da farsi perdonare. Ci sono precedenti storici importanti di goal segnati con la mano come quello di Maradona con l’Argentina nel campionato del mondo del 1986. Non solo Maradona si guardò bene dal confessare la violazione della regola del calcio, ma il giorno dopo i giornali del modo titolavano con “la mano del Dios”! Per queste ragioni il giovane Ebbers è un esempio di pulizia e di onestà in un mondo di furbi e di disonesti in cui la lealtà è considerata un optional superfluo e dannoso. Dimenticavo: la squadra del St. Pauli ha vinto ugualmente la partita per 2 a 1.

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