Il refuso di Le Monde
Sono circa 2 miliardi e 400 milioni di euro i “rimborsi elettorali” erogati dallo Stato ai partiti dal 1993 ad oggi. Quando il corrispondente dall’Italia di Le Monde ha inviato il pezzo alla sua redazione parigina, ha ricevuto una telefonata del caporedattore che, incredulo, gli faceva notare il refuso: “Hai scritto 2 miliardi ma sicuramente si tratta di 2 milioni”. E invece la cifra era esatta. Un’enormità. Un’anomalia soprattutto se si considera il tempo di crisi che viviamo e i sacrifici che vengono richiesti ai lavoratori e alle classi meno abbienti del Paese. Per questa ragione ieri, don Luigi Ciotti, nel corso di un’intervista a Repubblica TV ha lanciato la proposta che i 100 milioni di euro che le forze politiche attendono entro giugno, siano destinati alle politiche sociali. I servizi alle persone sono tra i settori più penalizzati proprio nel momento in cui il disagio aumenta. Realtà come il Gruppo Abele e le tante cooperative sociali attive su tutto il territorio nazionale ricevono molte più richieste rispetto a prima ma hanno molto meno risorse per garantire un salario ai propri operatori e per fornire servizi indispensabili. È la folla dei poveri e dei nuovi poveri. Come si fa a sbattere la porta in faccia a queste persone? Per questa ragione sarebbe un atto “politico” alto e socialmente responsabile che i partiti rinunciassero a quest’ultimo pezzo di rimborso per destinarlo a coloro che continuano a viaggiare sulle ultime carrozze di questo treno.