Questa è l’ora
di promettere solennemente che non dimenticheremo Melissa, la sua famiglia, le sue amiche, la sua scuola
di pretendere la verità e la giustizia per lei e per le sue amiche, per le loro famiglie e per le loro comunità
di mettere al bando l’ipocrisia delle parole scontate, retoriche, vuote
di non avere paura di andare a scuola
di continuare a far paura a loro con la scuola e con la cultura,
di mettersi insieme, di stare uniti, di camminare in cordata
di non voltarsi dall’altra parte
di non entrare nella zona grigia degli indifferenti, dei conniventi, implicitamente e indistintamente complici
di rompere i silenzi per denunciare la violenza di ogni tipo, anche quella che quotidianamente vuole ridurci a sudditi senza dignità
di scommettere sulla maggioranza degli onesti
di guardare ai giovani con rispetto
di fermarsi a leggere le pagine dei quaderni sparsi sull’asfalto davanti alla scuola di Melissa
di benedire le zolle di terra in cui abitiamo
di fare politica ovvero di costruire una vita comune di qualità
di riconoscere la mafia dentro di noi e attorno a noi
di superare e vincere i pregiudizi, i luoghi comuni, le discriminazioni
di far crescere la cultura della nonviolenza promuovendo la forza della verità, riconoscendo il volto dell’altro, diventando tessitori di riconciliazione
di impegnarsi con gli altri per gli altri
di mettersi umilmente sulle tracce della speranza
di costruire insieme una speranza
di dire Brindisi e non pensare bomba
di dire Mesagne e pensare cooperativa che coltiva terreni confiscati alle mafie
di passare dalle parole ai fatti, dai sogni alla strada, dai progetti ai cantieri, dalle promesse alla coerenza
di insegnare ai bambini a impastare sogni e sabbia.