Storie di donne contro le mafie
È sempre il male a fare notizia! Soprattutto in tema di mafie e dintorni. Libera Informazione da tempo ha scommesso sull’antimafia che contribuisce a liberare territori e persone metro per metro, giorno per giorno. Pur consapevoli di essere destinati a restare troppo spesso nel silenzio, Roberto Morrione di cui abbiamo ricordato il primo anniversario della morte (20 maggio), volle tenacemente uno strumento che raccontasse l’antimafia sociale, che sostenesse il giornalismo d’inchiesta e desse voce ai mille segni che alimentano la speranza. Nell’ultimo numero di Verità e giustizia (http://www.liberainformazione.org/doc/veritaegiustizia_N_89.pdf) Santo Della Volpe, che di Morrione ha raccolto la preziosa eredità, e il suo gruppo di giovani redattori, ci racconta le storie minori delle donne che stanno provando a sgretolare il muro solido dell’omertà. Ed è un segno di speranza, non solo un contributo di conoscenza. Perché quelle donne hanno avuto il coraggio di oltrepassare la linea d’ombra tracciata dalle mafie nella loro coscienza. Non si tratta solo di vincere la paura, ma di trovare il coraggio di denunciare il male anche quando si annida nei figli, padri, mariti e fratelli. Nel silenzio ancora più ingombrante dell’opinione pubblica, quelle donne stanno provando a scrivere un’altra pagina di storia. Pulita, libera, autentica. Il solo fatto di conoscere queste storie, lascia un po’ meno solo il loro coraggio.