Dalla Diaz in poi
Una pagina nera della democrazia. Ogni volta che penso ai fatti del G8 di undici anni fa non posso fare a meno di considerare a giornate avvolte dall’oscuramento dei capisaldi su cui si fonda la nostra convivenza. La sentenza definitiva di ieri sui fatti della Diaz contribuisce a riannodare il filo della fiducia tra cittadini e istituzioni. Quando ci sentiamo minacciati dalla violenza, quando vediamo violati i nostri diritti, ora possiamo tornare a chiamare la polizia. Nessuno può sentirsi al di sopra della legge. Nessuno può pensare di farla franca perché occupa un posto di privilegio come tutore o rappresentante di istituzioni. Nei percorsi di educazione alla legalità che Libera e tanti altri soggetti si sforzano di promuovere, i fatti di Genova rappresentavano una pericolosa smentita che ieri è stata cancellata. Certo, undici anni sono obiettivamente troppi e le prescrizioni lasciano tanto amaro nel cuore, ma è importante sapere che – anche se tardivamente – è possibile conoscere la verità e compiere la giustizia. Grazie a chi in tutti questi anni ci ha creduto, grazie a chi ostinatamente non si è dato per vinto, grazie a chi non ha mai smesso di sentirsi cittadino e non suddito.