Grazie Rossella
Cara Rossella non è solo Samugheo ad essere in festa oggi per la tua liberazione dopo nove mesi di sequestro. Come una gestazione il tuo rapimento ha ricordato quella discreta presenza degli italiani all’estero che sanno rischiare per andare verso gli altri, che credono che cooperare sia meglio che competere, che vivono la passione dell’incontro e dell’amicizia tra i popoli. Perché noi – cara Rossella – chiusi nel collo della bottiglia della nostra crisi economica, ce lo siamo dimenticati che ci sono popolazioni intere per le quali, crisi o non crisi, la miseria è miseria sempre. E di quella miseria fa parte anche il tuo rapimento e i loro autori. Anche loro – figli di una fede più esaltata che coerente – pensano a una scorciatoia più facile per emergere dalla miseria. Cara Rossella grazie. Grazie anche del sorriso che in tutti questi giorni si è affacciato da ogni tua foto e ci ha accompagnati. Ti auguriamo che non ti abbandoni nemmeno dopo questa triste esperienza. La gente di Sardegna generosa e appassionata e le coscienze libere di ogni latitudine ti abbracciano.