Il laboratorio di Racalmuto

25 luglio 2012 - Tonio Dell'Olio

Ieri a Racalmuto (la Regalpetra di Sciascia) è andata in scena l’Italia che vogliamo. La legalità che vogliamo. Il futuro che vogliamo. Il ministro degli Interni, quello dei Beni Culturali e il sottosegretario all’Università, si sono recati nel paese della provincia di Agrigento che era stato sciolto per infiltrazione mafiosa e hanno firmato un protocollo per destinare 1,2 milioni di euro da spendere in progetti che valorizzino la cultura come volano di sviluppo e di legalità. È la città di Leonardo Sciascia ed è paradossale che proprio in quella cittadina non solo era stato consentito che nel tempo le cosche continuassero ad esercitare la loro influenza, ma che la cultura rappresentata anche dal bel teatro e dalla Fondazione Sciascia, fossero relegate al ruolo di servi di scena. È importante che il governo abbia mostrato attenzione a ciò che troppo spesso appare marginale rispetto a spread e a spending review per valorizzare un percorso di riscatto. Sarebbe molto importante ora considerare Racalmuto come un laboratorio e replicare in altre parti d’Italia. E soprattutto vigilare affinché i fondi stanziati non siano intercettati dai clan.

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