La lobby delle armi USA

27 luglio 2012 - Tonio Dell'Olio

Negli Stati Uniti d’America, il possesso di armi è un diritto sancito dalla Costituzione (secondo emendamento). Un diritto inviolabile. Alla pari dell’esercizio del voto o della libertà di esprimere la propria opinione. Ne discusse anche la Corte Suprema nel 2008 chiudendo per sempre il dibattito sull’interpretazione dell’articolo. È interessante che, come in quel caso, il dibattito si sviluppa sempre all’indomani di una strage che vede protagonista un pazzo con un’arma da fuoco. Eppure le sortite del presidente Obama sul tema appaiono deboli o inconsistenti. Carta stampata e telegiornali ci riferiscono oggi che i candidati alla presidenza non si sbilanciano per non perdere voti. Più del 55% dei cittadini di quella nazione sono d’accordo con la vendita libera di armi. Ma la realtà forse è un’altra. Si teme di perdere l’appoggio delle industrie di armi che, anche dopo la strage di Aurora, hanno registrato un incremento delle vendite del 41% (fonte Denver Post). La lobby delle armi conta più delle vite umane.

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