L’unica forza contro la violenza
La violenza omicida non sembra fermarsi in Nigeria. Più di 40 vittime a Madalla, alle porte di Abuja, il giorno di Natale. Oltre 50 a Kaduna, la domenica di Pasqua. Ora è toccato a Bauchi, una città vicina a Boko Haram. Una violenza senza ragioni. Come sempre. Perché la violenza non ha ragione e non ha ragioni. La furia omicida da quelle parti però non sembra lasciare spazio ad altra parola. Eppure ieri Malachy Goltok, il vescovo di Bauchi, ha dichiarato che dopo l’attentato che domenica scorsa ha ucciso quattro persone e ferite altre 47, crede nel dialogo più di prima. Riferisce dei tanti attestati di vicinanza che gli sono arrivati dal mondo musulmano e che proprio ieri ha incontrato l’emiro della zona, un’autorità molto riconosciuta. E non finisce di stupire questo vescovo che aggiunge di aver pregato per tutte le vittime. Anche per il ragazzo di diciotto anni che ha provocato la strage lanciandosi contro il cancello della chiesa e facendosi esplodere mentre la gente usciva dalla messa. Quello del vescovo non è solo l’unico atteggiamento coerente con il Vangelo. È concretamente l’unica via d’uscita dalla spirale della morte.