Aziende confiscate
Nel corso degli anni la confisca dei beni ai mafiosi si è rivelato uno degli strumenti più efficaci nella lotta alla criminalità organizzata. Per queste ragioni chiediamo la sua estensione a livello europeo, una maggiore efficacia dell’Agenzia nazionale creata ad hoc, la soluzione delle ipoteche bancarie che spesso gravano (e bloccano) l’acquisizione dei beni stessi… Ma il problema più grande resta quello delle aziende sequestrate. Nella gestione mafiosa facevano ricorso al lavoro nero o irregolare, scoraggiavano la concorrenza con metodi criminali, avevano l’abilità di truccare appalti e commesse… Troppo spesso si è sentito ripetere che l’illegalità assicura lavoro e gli operai hanno affermato che con la mafia si stava meglio. Insomma una sconfitta per la parte onesta del Paese. C’è bisogno di un intervento molto più convinto ed efficace dello Stato che aiuti e sostenga il nuovo corso delle aziende sequestrate e confiscate. Domani la CGIL presenta una proposta di legge di iniziativa popolare su legalità e lavoro che intende dare un colpo d’ali a questa situazione. Comprendere, sostenere e diffondere questa iniziativa è dovere etico di tutti i cittadini onesti e sovrani.