Armi e corruzione

5 ottobre 2012 - Tonio Dell'Olio

Non è una novità che tra i settori industriali più interessati al fenomeno della corruzione vi è quello del commercio di armi. La novità è che ieri, nero su bianco, Transparency International ha dato conto del giro enorme di tangenti sulle armi. Intitolato Indice anti-corruzione delle società della difesa, il rapporto è in parte fondato su dati messi a disposizione dall’istituto svedese Sipri e dalla Banca mondiale. I 129 gruppi industriali sono suddivisi in sei categorie, sulla base della qualità dei meccanismi anti-corruzione che affermano di aver azionato. Nella fascia dei più corrotti figurano tra gli altri due gruppi israeliani e due russi, i cinesi di Aviation Industry Corporation of China e i giapponesi di Kawasaki Heavy Industries. Non fanno molto meglio le società italiane, con Fincantieri collocata nella penultima categoria e Finmeccanica poco più su, sullo stesso gradino del colosso statunitense Lockheed Martin e sotto agli inglesi di BAE Systems. Stiamo parlando di circa 20 miliardi di dollari all'anno che finiscono a ungere le ruote della compravendita di armi. L'agenzia MISNA giustamente fa notare che si tratta di una cifra superiore a quella che i Paesi del G8 riuniti a L'Aquila si impegnarono a destinare per contrastare la fame nel mondo. Inutile aggiungere che quell'impegno non è mai stato onorato.
(fonte Misna)

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