Concilio

12 ottobre 2012 - Tonio Dell'Olio

È solo il risveglio da un torpore che sembrava secolare, endemico e, comunque insuperabile? Una primavera che spunta come profumo di novità nel cielo che non promette nemmeno un sorriso? Solo una carezza che supera di slancio la norma severa scolpita sulle tavole di pietra? No, il Concilio è un sogno che nessuno - nemmeno chi l’ha intuito per primo - aveva osato sognare. La scrittura di una pagina che lo Spirito ha rubato alle abili strategie della curia. Una slavina lasciata rotolare lungo i costoni della storia perché potesse ampliarsi verso la valle. Il Concilio è il coraggio di dire che ogni credente può trovare aliti di vita nella Parola; che semi di verità sono disseminati (e nascosti) anche dove non li abbiamo mai cercati; che, più che separati, le sorelle e i fratelli ortodossi, protestanti, ma anche ebrei, induisti, musulmani… viaggiano con noi nello stesso treno della vita pregando l’unico Dio. Il Concilio è la chiesa che traduce il Verbo cercando le coniugazioni nei verbi delle lingue e dei dialetti della gente di ogni angolo del pianeta. È il coraggio di sentirsi lungo la strada immersi in una terra che ha tanti sapori e di cui i cristiani sono solo il sale e non l’unica pietanza. Il Concilio ha lasciato sugli scanni dei suoi padri tante pagine bianche ancora da scrivere perché quello del papa buono è un Concilio aperto, dinamico, in divenire in un mondo che cambia. Per questo continuiamo ad osare il sogno ancora.

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