Il Sandy che non sappiamo

5 novembre 2012 - Tonio Dell'Olio

Sandy è ormai nome evocativo. Drammaticamente congiunto ai disastri combinati nel New Jersey e a New York. Ai più è sembrato che l'uragano, trasformatosi in tempesta tropicale, fosse nato e deceduto nei territori USA. Peraltro le notizie sono state date in relazione alle elezioni presidenziali di quel Paese. Quasi un'irruzione nella competizione elettorale. Quasi a sottintendere che il guaio maggiore che l'uragano avesse combinato fosse di disturbare il normale svolgimento della campagna. Non sono stati molti a chiedersi (e a riferire) se quell'uragano avesse fatto altri disastri altrove e se avesse continuato a farne dopo. A quanto c'è dato sapere, ad esempio, pare che Haiti ne sia stata flagellata e non soltanto per il numero delle vittime dirette che nessuno ci pare in grado di riferire con precisione. Quanto perché l'uragano ha provocato sfondamento di argini, cadute di ponti, inondazioni di acqua e fango nei villaggi, interruzioni di strade... Tutto questo ha avuto come prima conseguenza di rallentare i soccorsi per l'altra tragedia che si era abbattuta sull'isola caraibica: il colera. Oltre 7.000 le vittime entro il febbraio di quest'anno. Un bilancio che rimane approssimativo. Ma noi siamo concentrati sulle elezioni americane.

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