Clandestini col passaporto

15 gennaio 2013 - Tonio Dell'Olio

Ad approdare clandestinamente sulle coste europee dopo viaggi disperati con imbarcazioni di fortuna sono solo una piccola parte di immigrati. Gli altri arrivano negli aeroporti con passaporti contraffatti e con la copertura di funzionari compiacenti e corrotti. I 55 arresti operati ieri nell'ambito di un'operazione internazionale tra cui un funzionario dell'ambasciata italiana a Nairobi e un altro del World Food Program delle Nazioni Unite, ne sono la conferma. La rete che specula sulla fame è molto più fitta e diffusa di quello che possiamo credere e si avvale di complicità istituzionali indispensabili perché la criminalità internazionale possa mettere a segno i suoi colpi. La corruzione non è un'altra cosa rispetto alle mafie, ma semplicemente il rovescio della stessa medaglia. Mafie straniere ed italiane che collaborano tra loro, si distinguono dal mondo della delinquenza proprio per questa capacità di nutrirsi di connivenze, coperture, silenzi. E allora la polizia fa bene ad arrestare i malviventi che tessono la rete ma tutti dobbiamo essere più consapevoli che la bonifica deve puntare anche a recidere questi fili. Vitali per le mafie e distruttivi per la comunità.

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