L’apartheid di casa nostra
Ringrazio gli amici di sbilanciamoci.info per avermi fatto riflettere – dati alla mano – su un deficit di democrazia in odor di razzismo di cui non avevo valutato la portata. Anche nelle ultime elezioni la distribuzione dei seggi soprattutto al Senato è avvenuta sulla base della popolazione residente nelle diverse regioni italiane. Ora, secondo il Censimento del 2011 il totale della popolazione residente in Italia è di 59 milioni 433mila e 744 unità, un dato che comprende 4 milioni 29mila e 145 residenti stranieri di tutte le età (il 6,7% del totale della popolazione). Questo dato non fa conto dei migranti privi di documenti legali e che si sono guardati bene dal rispondere al censimento. Nel Nord-ovest risiede il 35,4% degli stranieri, nel Nord-est il 27,1 %, nel Centro il 24 %, nel Mezzogiorno il 9,6% e nelle Isole il 3,9%. In Lombardia vive quasi un quarto di tutti i migranti che risiedono in Italia (947mila e 288 ossia il 23,5% del totale dei 4 milioni 29 mila e 145 stranieri in Italia). Alla Lombardia vengono assegnati 102 seggi alla Camera e 49 al Senato. L’Ohio d’Italia. Determinante anche grazie al numero di stranieri che fanno quorum ma non possono votare! Se la popolazione straniera residente in Italia, che contribuisce con le proprie tasse e subisce le decisioni politiche, avesse diritto al voto, porterebbe in Parlamento almeno 41 deputati. In Senato il calcolo è più complesso ma si arriverebbe a 23 seggi. Democrazia incompiuta, razzismo strisciante, ingiustizia evidente.