Vivere del lavoro

13 maggio 2013 - Tonio Dell'Olio

Si vive del lavoro. Del lavoro delle proprie mani. È raccomandazione biblica che sembra una condanna e invece è il senso della vita. Il lavoro che contribuisce a tenere vivo il mondo con le mani, l’intelligenza e la fantasia di ogni persona che abita la terra. Il lavoro è vita. Legare il lavoro alla morte non è un paradosso ma una stortura, una ferita profonda, uno scandalo! Per questo dobbiamo bandire fermamente la rassegnazione che sembra sopravvenire quando si pensa tanto a chi si toglie la vita perché ha perso il lavoro quanto a chi muore sul lavoro. In Italia oggi registriamo lo scandalo di chi muore senza lavoro e di chi muore sul lavoro. Suicidi di inoccupati, esodati, licenziati, cassintegrati, imprenditori strangolati e morte di lavoratori nel perimetro del proprio impegno quotidiano come a Genova, a Taranto e in tanti altri luoghi che rischiano di non fare più notizia. Non deve diventare una cosa normale. La normalità è vivere del lavoro e non morire del lavoro.

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