Codici etici romani

16 maggio 2013 - Tonio Dell'Olio

Correva l’anno 2004 quando il Comune di Roma con apposita delibera e regolamento conseguente istituì un Comitato Etico (presidente Valerio Onida con Nicoletta Dentico, Luca Colombo, Antonio Marchesi, Gaetano Troina) per valutare l’eticità degli sponsor di eventi e iniziative comunali. In buona sostanza il Comitato era chiamato a verificare se le aziende che offrono sponsorizzazioni al Campidoglio risultano in possesso dei requisiti di responsabilità sociale ed ambientale e rispettino quindi l'ambiente, i diritti umani e dei lavoratori. Sembra passato più di un secolo da quel giorno e non so nemmeno se attualmente presso il Comune di Roma c’è ancora qualcuno a svolgere questo ruolo. Ma sappiamo che in barba all’articolo 6 del Regolamento della Capitale, la “Notte bianca dei musei” che avrà luogo sabato prossimo ha tra i suoi sponsor Finmeccanica e Bnl–Bnp Paribas. Quell’articolo ci ricorda che: “Sono escluse le imprese a qualunque titolo coinvolte nella produzione, commercializzazione, finanziamento e intermediazione di armi di qualunque tipo (compresi i sistemi elettronici e le sostanze chimiche, biologiche e nucleari). Saranno altresì escluse le banche che, a partire dal secondo anno dalla data di approvazione del presente Regolamento, risulteranno coinvolte nel finanziamento all’export di armi come da relazione annuale del ministero dell’economia e delle finanze, prevista dalla legge n. 185/1990”. Finmeccanica è all’ottavo posto tra le aziende che producono armi nel mondo e in questi anni ha esportato anche verso Paesi che violano i diritti umani o che hanno conflitti in corso. Bnl–Bnp Paribas è tra le maggiori banche che hanno aperto linee di finanziamento per l’export di armi. Insomma è una vera e propria banca armata. Coca Cola invece sponsorizza un progetto che ha coinvolto 270 scuole e 38mila studenti laziali per promuovere tra i ragazzi “uno stile di vita sano, attivo e sostenibile attraverso la passione per lo sport”. Vabbè che pecunia non olet ma almeno un po’ di coerenza.

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