Dalla parte della foresta
La avverto come un’esigenza profonda. Come una sete. Un’acqua fresca di cui mi sento orfano nell’arsura dell’informazione cui sembro condannato a nutrirmi quotidianamente. Sono le notizie belle. Quelle cose – tante – di cui ho conto incontrando persone e situazioni e che puntualmente non sono prese nemmeno in considerazione dalla giostra delle televisioni, dei giornali e dei padroni del web. Sono persone che si organizzano e propongono senza proporsi. Gente che ritaglia tempi per gli altri. Giovani e anziani che si spendono. Formiche che costruiscono. Non è retorica. È la foresta che cresce mentre la cronaca è piena del fracasso degli alberi che cadono. Invenzioni originali per fare fronte alla crisi, nuovi modelli educativi, cura dell’ambiente e della bellezza, servizi alla cultura, solidarietà autentica e senza frontiere, sguardi lontani e profondi, il mettersi insieme per stare meglio, costruzione di forme comunitarie, difesa di soggetti fragili, forme di resistenza, sguardi di fiducia e di speranza per il domani da costruire giorno per giorno… Almeno una pagina fitta dedicategliela! Ma anche noi sui blog e sui diari dei social network prendiamo l’impegno di dare voce a questo mondo nascosto. Trasformiamoci in mendicanti del buono e del bello. Per dare respiro all’anima del mondo e accendere il lume della speranza.