Invisibili, le crisi umanitarie 'scompaiono' dai media
Il 4%: è questa la percentuale di informazioni relative alle crisi dimenticate diffuse nei telegiornali italiani durante tutto il 2012. Un dato , il più basso dal 2006, che dimostra come nel paese le crisi in alcune zone del mondo, da dimenticate stanno diventando invisibili.
“Ogni anno stiliamo una lista, sperando che l’anno successivo sia vuota mentre la situazione è in netto peggioramento” dice alla MISNA Loris de Filippi, presidente di Medici Senza Frontiere (Msf) Italia in occasione della presentazione del 9° Rapporto sulle crisi umanitarie dimenticate dai media, in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia.
“Crisi economica, politica, ma anche l’assenza di grandi emergenze internazionali come lo tsunami hanno contribuito a far scivolare le crisi nel dimenticatoio” spiega Paola Barretta, dell’Osservatorio di Pavia, sottolineando che lo scenario generale delle notizie nei telegiornali nazionali nel 2012 è stato caratterizzato da una maggiore attenzione alla crisi economica e di conseguenza alla politica, anche se le pagine di curiosità e costume, seppure in diminuzione, occupano comunque il 6% del totale delle notizie.
Se le crisi umanitarie trovano sempre meno spazio, la fine del mondo profetizzata dai Maya ha invece meritato trenta notizie nell’anno in esame. E in 12 mesi i tg della sera hanno dedicato solo 7 servizi all’aids, di cui due in occasione della Giornata Mondiale dell’1 dicembre.
Fra i dati più emblematici rilevati dal rapporto, le tre notizie sulla Repubblica Democratica del Congo, dove non cessano le violenze nelle aree del Kivu; i quattro servizi sul Niger, piegato dalla malnutrizione; le due notizie sulla martoriata popolazione di Haiti. Il Sudan e il Sud Sudan trovano spazio in 17 notizie, numerose delle quali in relazione alle campagne per il Darfur sponsorizzate da George Clooney.
Al termine dell’incontro, Msf ha presentato una lettera aperta, firmata da intellettuali e giornalisti, e rivolta ai responsabili dei principali gruppi editoriali, in cui invita i mezzi di informazione a non spegnere i riflettori sulle crisi ed emergenze umanitarie in corso nel mondo.
(Fonte MISNA)